Quando coprire e come scegliere la migliore versione in ogni momento
L’autunno è arrivato da un più di un mese eppure sembra che questo 2018 voglia posticipare l’arrivo delle temperature tipiche del periodo: non resta che godersi gli ultimi giorni di caldo senza trascurare la decisione di coprire e come il proprio cavallo.
Generalmente gli animali si difendono con la crescita del pelo e con uno strato di sottopelo che fa da ulteriore barriera al passaggio di freddo e umidità; per questo qualcuno ritiene che non ci sia bisogno di coprire. Un pensiero condiviso, se non fosse che ricorrere a strati protettivi e termici è un bisogno sportivo. Il cavallo, che svolge un’attività intensa, suda e si asciuga in tempi maggiori durante il periodo freddo: coprire e ostacolare la crescita del pelo rappresenta quindi una soluzione al raffreddamento da sudore dopo la sessione d’allenamento. Tuttavia si lasciano scoperti tutti i cavalli che non hanno allenamenti importanti e che quindi non sudano in modo importante, i puledri perché si fortifichino difendendosi naturalmente dal freddo e le giumente durante la gestazione.
Successivamente si passa a una coperta impermeabile che non faccia passare l’aria fredda, magari senza imbottitura da scegliere fra quelle nella versione da paddock oppure leggermente imbottita fra quelle della linea box. In questo secondo caso basta un’imbottitura da 100/150gr. E via via passano i mesi e il freddo avanza, si tosa o si regola la tosatura del cavallo prima di sostituire con versioni più imbottite (250gr, 350gr, 400gr), perché il passaggio da una grammatura all’altra sia più graduale.
Un altro aspetto importante al fine di determinare le migliori versioni di coperte che fanno al caso nostro è l’analisi di dove dorme il cavallo: se in una scuderia chiusa, basterà una versione “stable”, molto traspirante perché non impermeabile alla pioggia. Se invece la scelta è quella di un paddock arioso con o senza capannina o un box con accesso ad area esterna privata, la scelta ricade necessariamente sulla linea paddock che è resa più o meno impermeabile a seconda di quanti denari compongono lo strato sovrastante.
Tuttavia se il cambio dell’armadio del nostro amico segue in linea generale questo copione, nel particolare bisogna conoscere fino in fondo il freddo che sopporta o meno ogni soggetto: i più freddolosi potrebbero aver bisogno di grammature maggiori fin da subito e addirittura l’associazione di un copricollo. Quest’ultimo si fissa mediante ganci dedicati e solitamente ha una grammatura minore a quella della coperta corrispondente: 0gr, 150gr e 250gr le versioni più comuni.
E che dire del sottopiumone? Un pratico incremento alla grammatura di cui necessita il cavallo, utile a far fronte all’inconveniente dell’acquisto di più pezzi. Questa splendida invenzione permette infatti di non sovrapporre vari strati, ognuno con le proprie cinghie ma piuttosto di agganciare una “coperta” composta di sola imbottitura allo strato soprastante.
Una buona alternanza di coperte con pesantezza diversa permette di non tosare o ritoccare in continuazione il manto del cavallo, significa che è stata trovata la caloria costante e adeguata per il nostro cavallo. Questo rappresenta un ottimo aiuto al cavallo e favorisce un minore dispendio energetico per scaldarsi, oltre naturalmente ad una maggiore reattività agli allenamenti nei quali sembra fin da subito molto più caldo e pronto al lavoro.
In ultimo ricordo che sul canale Youtube è disponibile la spiegazione di come vesto la mia cavalla e che per qualsiasi info potete commentare sotto al video o sui social (Fb e Instagram) o scrivermi una mail all’indirizzo che trovate nei contatti.
A presto,
Brunette Rider
VIDEO: COME HO TOSATO E VESTITO NEULACHE QUEST'INVERNO